“L’appello”

“VIAGGI TRA LE RIGHE”, la rubrica del venerdì, dedicata agli adulti.

“L’appello”, di Alessandro D’avenia, edito da Mondadori.

E se l’appello non fosse un semplice elenco?
Se pronunciare un nome significasse far esistere un po’ di più chi lo porta?
Allora la risposta “presente!” conterrebbe il segreto per un’adesione coraggiosa alla vita.


Questa è la scuola che OmeroRomeo sogna. Quarantacinque anni, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità.
Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco.
Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l’appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche degli invisibili che nessuno vede.

Eppure il professore che non ci vede ce la fa.Alessandro D’Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare.
E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l’essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi.
È l’inizio di una rivoluzione?
L’Appello è un romanzo dirompente che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi – dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all’allegoria politico-sociale e alla storia di formazione – racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un’orchestradiretta da un maestro cieco.


Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro.