“VIAGGI TRA LE RIGHE”, la rubrica del venerdì dedicata agli adulti.
“Riccardino”, di Andrea Camilleri, edizione Sellerio.
L’ultima indagine del commissario Montalbano.
«A ottant’anni volevo prevedere l’uscita di scena di Montalbano, mi è venuta l’idea e non me la sono fatta scappare. Quindi mi sono trovato a scrivere questo romanzo che rappresenta il capitolo finale; l’ultimo libro della serie. E l’ho mandato al mio editore dicendo di tenerlo in un cassetto e di pubblicarlo solo quando non ci sarò più».
Il commissario deve sgrovigliare un nuovo caso, il suo ultimo. C’è stato un omicidio. La vittima è il giovane direttore della filiale vigatese della Banca Regionale.
Testimoni dell’esecuzione sono tre amici intimi del morto. I quattro hanno condiviso tutto, persino il non condivisibile della vita familiare. Sono stati uno per tutti, tutti per uno: come quattro moschettieri. Il caso sembra di ovvia lettura.
Ma contro ogni evidenza, e contro tutti, lui è arrivato alla conclusione che nulla è ciò che appare. Aguzza lo sguardo. Segue itinerari mentali irti.
Analizza e connette. Allarga le indagini. Incappa in personaggi pittoreschi. Inciampa in un secondo delitto. La svolta è assicurata, eclatante e insospettabile.
Questa ultima indagine di Montalbano, Camilleri l’ha scritta tra il 2004 e il 2005. L’ha linguisticamente rassettata nel 2016. Il vigatese è una lingua d’invenzione, viva e fantastica che, con il sostegno dei lettori, si è evoluta negli anni. La sua trama fonica è sempre più diventata un sistema coerente e coeso, con un dialetto che arriva a infiltrare fantasticamente l’italiano. Camilleri ha voluto quindi aggiornare la veste linguistica di Riccardino agli sviluppi che la sua lingua aveva avuto in questi undici anni.
Imperdibile.
Prenotate la vostra copia prima dell’estate.